Il ghiacciaio del Presena (Tonale - Trentino Alto Adige) |
La Prima Guerra Mondiale è ormai finita da quasi cento anni ma la sua memoria, sopratutto nelle zone alpine e prealpine italiane dove fu combattuta, difficilmente se ne andrà dalle menti e dai cuori delle persone che hanno compreso la sofferenza ed il sacrificio (umano) che questo evento portò.
Una delle particolarità di questa guerra sono stati i suoi campi di battaglia che molto spesso hanno portato a dei veri e propri combattimenti ed affronti, tra gli schieramenti in campo, di logoramento.
Pareti rocciose di montagna, vallate, ghiaioni, strade e sentieri impervi, ghiacciai, furono per molti soldati, gli ambienti di vita e combattimento.
Si può facilmente immaginare come la vita, in questi posti, fosse realmente dura e logorante: freddo, fame per difficoltà di approvvigionamento dei viveri, malattie per difficoltà di facili cure mediche, esposizione al nemico.
In questi giorni, sul ghiacciaio del Presena, località del Trentino al confine con la Lombardia (Provincia di Brescia), è emerso un pezzo di storia quasi "intatto" di quella guerra.
Recentemente, con il surriscaldamento del pianeta e quindi con il ritiro dei ghiacciai alpini, sono stati parecchi i ritrovamenti di residui bellici e resti che erano stati sepolti e conservati dai ghiacciai, ma il ritrovamente di questi giorni ha qualcosa di eccezionale che colpisce direttamente al cuore delle persone.
Il fatto
Uno degli operai che stavano lavorando nelle zone del Presena per preparare le piste da sci per la stagione invernale, durante le operazioni di rimozione dei teli geotermici, ha notato qualcosa di strano e di diverso dai soliti pezzi di "latta", affiorare dai ghiacci.
Sono i resti dei corpo di due soldati "Kaiserjager" austriaci: uniformi quasi intatte, giberne, ossa, attrezzi di sopravvivenza e militari in dotazione a quei tempi e persino parte dei capelli.
Mai dei soldati, nella storia mondiale, si erano spinti così in alto (3.000 metri di altitudine) per combattere una guerra.
Fasi di recupero delle salme (foto dal sito www.giudicarie.com) |
I due soldati ritrovati, molto vicini uno all'altro, vista l'ubicazione del loro ritrovamento, erano stati probabilmente sepolti (nella neve?) dai compagni d'arme e lasciati nel loro sonno eterno su questa vetta alpina.
Il ghiacciaio li ha conservati sino ad oggi ma il destino ha voluto che, in una circostanza così casuale, qualcuno li ritrovasse.
Ora i loro resti, recuperati con diligente cura, saranno a disposizione degli studiosi e tecnici che, dopo cento anni di anonimato, potranno forse risalire alla vita passata e raccontare la loro storia.
Nessun commento:
Posta un commento