Via Appia antica |
A Roma, all'incrocio tra la Via Appia e la Via Ardeatina, c'è un luogo non così popolare e conosciuto come altri (Colosseo, Fori Romani, fontana di Trevi, ecc.) che però è ricco di profondi significati per l'uomo di fede e non solo. Spesso il turista che passa lungo la via Appia per raggiungere le catacombe cristiane più famose di Roma (San Callisto, San Sebastiano) si imbatte casualmente in questa località.
Quello che si è originato da questo posto nasce nel limbo tra la leggenda e la realtà, forse per tanti una "storiella" qualunque ma per il credente un solido sostegno per la propria fede.
Oggi vi sorge una piccola chiesa, risultato di un rifacimento del XVI secolo di una cappella costruita nel IX secolo; la chiesa si chiama "Santa Maria in Palmis" ma è meglio nota come chiesa del "Domine Quo Vadis".
Ma torniamo a quello che dovrebbe aver originato il tutto ovvero ai tempi delle persecuzioni di Nerone e della vita "romana" di San Pietro e dei primi cristiani.
Dopo il famoso incendio di Roma del 64 d.c, Nerone avviò una feroce persecuzione nei confronti dei cristiani, accusati di essere la causa dell'incendio; tra questi vi è anche San Pietro, il discepolo incaricato da Gesù di portare avanti la propria chiesa e che per fare ciò si era recato proprio nella capitale dell'impero romano.
Secondo quanto presente negli scritti apocrifi di San Pietro, la comunità cristiana non voleva che la propria guida, l'apostolo Pietro, fosse catturata dai soldati romani ed uccisa; quindi organizzò la sua fuga lungo una delle via principali della città ovvero la via Appia; l'apostolo si mise quindi in marcia, con alcuni compagni, per sfuggire alle persecuzioni neroniane.
Proprio mentre era giunto all'incrocio tra la Via Appia e la Ardeatina incontra una persona che stava camminando nel senso di marcia opposto; all'inizio non la riconosce poi quando si avvicina, San Pietro rimane abbagliato, colpito. Si era proprio lui, era il suo signore Gesù, crocifisso una trentina di anni prima e che Pietro aveva rincontrato, nelle terre ebraiche, dopo la sua resurrezione.
Di quell'istante, per Pietro essenziale come per il credente, è rimasto un segno visibile ai nostri occhi; entrando nella chiesa, citata in precedenza, di Santa Maria in Palmis possiamo subito incontrare, sul pavimento vicino all'ingresso, una pietra con le impronte di due piedi....quelle che Gesù Cristo lasciò nel momento dell'incontro con Pietro (le impronte che attualmente si trovano nella chiesa sono una copia di quelle originali che sono ubicate nella vicina basilica di San Sebastiano).
Ebbene si, molti pensano e credono che per vedere e sentirsi vicino ai segni terreni che Gesù lasciò sulla terra duemila anni fa, bisogna recarsi solo ed esclusivamente in terra santa mentre non conoscono o sottovalutano, quanto c'è in questo luogo di Roma, lungo la via Appia.
........ci siamo però dimenticati del perchè l'incontro tra Gesù e San Pietro ha reso famoso questo luogo, dal quale ha anche preso il nome conosciuto dalla maggior parte delle persone.
Pietro incontrando Cristo gli domandò <Domine Quo Vadis?> (Signore dove vai?) e Gesù rispose <Eo Romam iterum crucifigi> (Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo). In quel momento Pietro capì cosa doveva fare della sua vita. Tornare a Roma per il suo martirio....e fu così.
PER SAPERNE DI PIU': parco appia antica
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