Queste parole, pronunciate da Cesare Battisti prima della sua esecuzione capitale, sono la sintesi della vita di un uomo d'altri tempi....oggi ne sono rimasti pochi ma il loro ricordo può esserci di stimolo per cercare di "raddrizzare" un mondo che sembra non avere più pace con se stesso.
Cesare Battisti (1875-1916) foto da www.museonazionalealpini.it |
Sin da giovane si è dimostrato una persona attiva ed intraprendente che credeva in quello in cui faceva. Topografo, politico e giornalista, fu uno dei fondatori del partito socialista trentino e del giornale "Il Popolo".
Attento alle condizioni della sua terra trentina era un convinto antimilitarista ma sopratutto era in prima linea per la difesa delle classi più deboli e di quanti si sentivano sopraffatti dalle leggi dell'impero Austro-Ungarico. Egli compie numerosi studi e ricerche sulla regione trentina di carattere geografico, economico e sociale, convincendosi sempre più della necessità di autonomia del trentino dall'impero asburgico; ovviamente tutto ciò non era ben visto dall'Austria.
L'attività politica di Battisti era strettamente collegata ai suoi studi ed il suo partito riesce ad approdare in parlamento a Vienna (1911); egli viene addirittura eletto deputato anche alla Dieta di Innsbruck.
Con la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia, scoppia la Prima Guerra Mondiale e Cesare Battisti trova l'occasione per scendere in campo al fianco degli interventisti italiani.
Si arruola volontario nell'esercito italiano nel 5° reggimento alpini e viene assegnato alla 50° compagnia del battaglione alpini Edolo. Successivamente passa alle dipendenze del 6° alpini e combatte sulle montagne del veronese per poi passare all'ufficio informazioni della prima armata. Qui sentendosi a disagio vuole tornare a combattere in prima linea e viene così assegnato al battaglione Vicenza dove trova come compagno d'arme un'altro irredentista trentino, Fabio Filzi.
L'alpino Cesare Battisti |
Fatto prigioniero dagli austriaci fu condotto a Trento presso il Castello del Buonconsiglio e rinchiuso nelle prigioni del castello.
Durante la Prima Guerra Mondiale qui furono imprigionati molti irredentisti trentini condannati a morte dall'Austria, tre questi Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa.
Battisti viene processato nella sala del Tribunale del Magno Palazzo del castello e condannato a morte per alto tradimento.
La sera del 12 Luglio 1916 verrà impiccato insieme a Fabio Filzi nella fossa detta "dei Martiri" del castello del Buonconsiglio.
Questa la dichiarazione di Cesare Battisti al processo "Ammetto inoltre di avere svolto, sia anteriormente che posteriormente allo scoppio della guerra con l''Italia, in tutti i modi, a voce, in inscritto, con stampati, la più intensa propaganda per la causa dell'Italia....Rilevo che ho agito perseguendo il mio ideale politico che consisteva nell'indipendenza delle province italiane dell'Austria e nella loro unione al Regno D'Italia".
Gli verrà assegnata la Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: Esempio
costante di fulgido valor militare, il 10 luglio 1916, dopo aver
condotto all'attacco, con mirabile slancio, la propria compagnia,
sopraffatto dal nemico soverchiante, resistette con pochi alpini, fino
all'estremo, finchè tra l'incerto tentativo di salvarsi voltando il
tergo al nemico ed il sicuro martirio, scelse il martirio. Affrontò il
capestro austriaco con dignità e fierezza, gridando prima di esalare
l'ultimo respiro: "Viva l'Italia!" e infondendo così quel grido e col
proprio sacrificio, sante e nuove energie nei combattenti d'Italia
(Monte Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916).
Luogo dell'esecuzione di Battisti (fossa dei Martiri- Castello Buonconsiglio di Trento) |
Nessun commento:
Posta un commento