Già a partire dal 1800, con la rivoluzione francese, il trasporto postale era diffuso in gran parte dell’Europa ed era ormai un vero e proprio servizio pubblico.
Il servizio postale, con il passare del tempo e lo sviluppo delle necessità umane, si è sempre più perfezionato ed ampliato passando dal semplice trasporto delle lettere ad ulteriori servizi quali ad esempio: la raccomandata, l’ espresso, l’ assicurata, la posta pneumatica.
Ovviamente vi erano delle tasse postali da pagare che inizialmente (XXIX secolo) erano a carico del destinatario in quanto le tariffe erano difficilmente calcolabili (esse si basavano sulla distanza e sulla consistenza del “corpo” da spedire).
In sostanza venivano “affrancate” in partenza solo le lettere su richiesta oppure contenenti valori o dirette oltre i confini nazionali.
La grande riforma postale inglese introdusse “l’affrancatura” in partenza con l’adozione del “francobollo” adesivo e ciò al fine di evitare che le persone si recassero ogni volta presso l’ufficio postale a pagare la tassa dovuta.
Sui francobolli sono sempre presenti il valore di affrancatura e l’indicazione dello stato emittente. Tutti i francobolli vengono emessi con doppio decreto: uno in forma generica per l’emissione ed uno successivo con tutte le caratteristiche tecniche.
Oltre ai francobolli esistono altri sistemi di affrancatura quali i bolli franchi, diciture a stampa, segnatasse. Tutti questi elementi di affrancatura possono essere considerati in un unica famiglia identificabile come “carta / valore postale”.
Le carte - valori postali vengono solitamente prodotte da officine / stamperie di stato e vengono comunemente utilizzati i seguenti sistemi di stampa: la tipografia, la calcografia, la litografia, la rotocalcografia.
Gli elementi caratteristici ed identificativi di un francobollo, oltre che il valore e le rappresentazioni su di esso presenti, sono: la filigrana, la dentellatura, la gommatura ed ovviamente la carta. Si perchè noi comunemente siamo abituati ad utilizzare e veder circolare francobolli di carta.
In realtà, forse aspetto ai più meno noto, alcune nazioni hanno realizzato negli ultimi decenni dei francobolli con materiali diversi dalla carta.
In particolare, con questo post e fatta le breve premessa di introduzione alla “storia postale”, porremo la nostra “lente di ingrandimento” su un tipo di francobollo diciamo un pò “strano”: quello fatto in legno.
L’ Italia emette il suo primo ed unico francobollo di legno in data 2 Luglio 2007; esso fa parte della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano” ed è dedicato alla Basilica di San Vincenzo in Galliano (Cantù - provincia di Como).
La sua tiratura è di un milione e cinquecentomila esemplari, successivamente ampliata a 2 milioni, ed è raffigurata, disegnata a tratto, la facciata della Basilica di San Vincenzo in Galliano di Cantù, chiesa alto-medievale consacrata nel 1007.
Completano il francobollo le leggende “BASILICA DI SAN VINCENZO IN GALLIANO” e “CANTÙ”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 2,80”
Il francobollo è autoadesivo ed è stampato su un foglio di legno, impiallacciato di betulla nello spessore di mm. 0,3 supportato con carta TNT da 30 gr/mq con incollaggio vinilico tipo D3.
Emissione italiana del 2 Luglio 2007 |
La Svizzera emetterà il suo primo francobollo di legno il 7 Settembre 2004. Intitolato "Il legno svizzero, una materia prima" esce da fogli di 0,7 mm di legno di abete rosso e ha un valore d'affrancatura di 5 franchi.
Emissione svizzera del 7 Settembre 2004 |
Emissione Gabon del 1982 |
Emissione Gabon del 1984 |
Emissione Gabon del 2004 |
Emissione Gibuti del 1983 |
Emissione Gibuti del 1985 |
Emissione Gibuti del 1987 |
Emissione Gibuti del 1994 |
Infine il Paraguay ha emesso, nel 1986, un francobollo in legno di cedro autoadesivo, raffigurante una Madonna di Albrecht Durer.
Emissione Paraguay del 1986 |
Dopo questa carrellata di immagini la prossima volta che avrete tra le mani una lettera od una busta con dei "normali" francobolli di carta, forse, vi sembreranno un pò noiosi perchè penserete a questo post ed ad suoi "strani" francobolli di legno.
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