Il monumento all'Alpino di Brunico (foto da www.adkronos.com) |
Probabilmente non è uno dei monumenti più conosciuti d'Italia che rientrano nel novero delle grandi opere artistiche e simboliche italiane come il Colosseo di Roma, l'arena di Verona, il Duomo di Milano, ma forse è stato uno dei più discussi e controversi degli ultimi decenni di storia italiana.
Stiamo parlando del monumento all'Alpino che si trova nella città di Brunico in Alto Adige.
Un monumento in pietra naturale simbolico e carico di significato del quale tanti e troppi ne hanno fatto uso per propagande politiche, stravolgimenti storici e violente campagne indipendetiste.
La sua origine risale al 1938 quando fu voluto da Benito Mussolini (ed è per questo nome che tanti ne hanno tratto alimento di polemiche e proteste) in memoria della divisione Pusteria, che partecipò alla guerra D'Etiopia del 1935-1936, e della quale facevano parte anche soldati tirolesi.
Dopo la caduta del fascismo fu distrutto dalla popolazione locale e poi ricostruito, per volere dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana) con la rappresentazione di un alpino in posizione di marcia, non armato, con la mantellina, delle dimensioni di oltre 4 metri.
Le sue vicende negli anni successivi sino ad oggi l'hanno visto oggetto di attentati da parte di frange separatiste di orientamento indipendentista del Tirolo; due i più gravi nel 1966 e nel 1979 che lo ridussero purtroppo a solo mezzo busto rispetto alla sua originaria stazza con l'alpino completamente in piedi.
Grazie all'impegno degli alpini italiani è sempre stato ripristinato e restaurato ed oggi, seppur di minori dimensioni, si erge ancora al sole dell'Alto Adige.
Che si voglia o no il monumento all'Alpino di Brunico, oggi, non è un monumento alla guerra ma un simbolo per ricordare ed in onore "dell' essere alpino" ovvero spirito di sacrificio, solidarietà verso i compagni ed il prossimo, coraggio anche nelle situazione più difficili (anche di fronte alla morte); insomma l''alpino non è un invasore ma portatore di pace e solidarietà, da sempre.
Che poi abbia partecipato alle guerre (prima e seconda) sono circostanze della storia al quale non ci si è potuti sottrarre ma è proprio da quelle esperienze che si è conosciuto ed apprezzato il carattere e la sensibilità degli alpini; da ciò, per molti, è nato il mito dell'Alpino o meglio "essere Alpino".
Nessun commento:
Posta un commento