“....eravamo in una marcia precipitosa e affannosa lungo una piccola mulattiera nei pressi del villaggio di St.Julien; i corpi dei nostri compagni d’armi era sparsi un pò dappertuttto nei campi adiacenti......visione terribile a nostri occhi che, arrossati, faticavano ad inquadrare e focalizzare ogni cosa, irritati dai gas tossici lanciati dai nemici tedeschi.
Si, proprio i tedeschi con quell’uso massiccio di gas al cloro avevano provocato una carneficina tra le nostre truppe e noi, terrorizzati da quella terribile arma chimica, mai conosciuta prima, eravamo spaesati e senza alcun speranza.
Sullo sfondo vediamo, tra la radura e la fuliggine rimasta nell’aria dopo gli attacchi nemici, un fabbricato....sembra un fienile e così ci avviciniamo per cercare qualche attimo di riposo. Siamo a pochi metri dall’ingresso del fienile, la porta sembra chiusa.......un bagliore dal cielo irraggia quel fienile per un attimo. Il nostro sguardo giunge sul portone del fienile.....non è possibile! Incredulità ai nostri occhi! Un soldato crocifisso!”
Ci troviamo nel pieno di una delle battaglie più sanguinose della Prima Guerra Mondiale, forse anche della storia occidentale. Stiamo parlando della seconda battaglia di Ypres in Belgio che vide contrapposti gli eserciti alleati (Germania) a quelli dell’intesa con l’impiego di truppe canadesi, tra l’Aprile ed il Maggio del 1915.
Quello che vi vogliamo raccontare, non sono gli eventi e i corsi storici di quelle battaglie ma di una vicenda che ancor oggi rimane nel limbo tra leggenda e realtà.
La diffusione della storia sul soldato crocifisso si origina proprio da questo contesto storico dove ci furono oltre 100.000 tra morti, dispersi e feriti di entrambi gli schieramenti.
Il 10 Maggio del 1915 il quotidiano inglese “The Times” pubblicò un breve articolo, redatto da un inviato sul fronte occidentale francese, intitolato “La tortura di un ufficiale canadese”.
Nell’articolo si parla che alcuni soldati canadesi feriti nella battaglia di Ypres, avrebbero raccontato di un loro ufficiale crocifisso con delle baionette ai piedi e alle mani ad una struttura in legno.
Estratto dell'articolo sul "The Times" del 10 Maggio 1915 |
Anche il governo britannico si interessò alla vicenda chiedendo al Sottosegretario di Stato per la Guerra, Harold Tennant, se avesse notizie di atrocità commesse dai soldati tedeschi sul fronte di Ypres.
Seppur siano stati avviati accertamenti ed indagini non è mai stato dato riscontro ufficiale del governo britannico in merito all’effettivo ritrovamento di un soldato crocifisso.
Al termine della guerra sono state intraprese iniziative, studi e ricerche da parte di vari enti e persone al fine di trovare una qualche verità.
La vicenda, sempre nell'ombra del mistero, ha preso varie sfumature e molto frequentemente anche differenti versioni; una di quelle più comuni raccontava che i tedeschi avevano catturato un soldato canadese e lo crocifissero con delle baionette ad una croce di legno nei pressi del santuario di Ypres.
Oppure si parla di un sergente inchiodato sul grande crocifisso di un villaggio, dopo che i tedeschi avevano rimosso la figura esistente del Cristo.Un’altra versione è quella di un soldato britannico visto crocifisso ad un palo da diverse baionette.
Non solo le versioni erano differenti ma anche l’identificazione del soggetto crocifisso aveva portato a differenti risultati; si ritiene che l’identificazione più plausibile sia quella riconducibile al sergente Harry Band, appartenente al reggimento di fanteria canadese, il quale era stato segnalato disperso in battaglia nei pressi di Ypres, il giorno 24 Aprile 1915.
(Clicca QUI per vedere la scheda del caduto Harry Band dal sito ufficiale dei caduti di guerra del Commonwealth)
In merito, gli studi intrapresi dal britannico Iain Overton, avrebbero portato alla scoperta di corrispondenza tra alcuni commilitoni di Band che avrebbero scritto alla sorella riferendo che il fratello sarebbe stato il vero soldato crocifisso.
Overton scoprì anche un documento presso la Leeds University concernente una nota dattiloscritta di un’infermiera britannica la quale avrebbe riportato i commenti di un caporale relativi ad un sergente Harry Band crocifisso, dopo una battaglia a Ypres, su una delle porte di un fienile con cinque baionette.
Manifesto di propaganda americana |
Il governo tedesco rispose a tale propaganda asserendo che la storia del soldato crocifisso non era vera e si trattava solamente di un’azione diffamatoria nei confronti della Germania.
Sta di fatto che, con il passare del tempo, emersero comunque ulteriori studi e rapporti riguardanti atrocità commesse dai tedeschi sul fronte belga che portarono ad un rinnovato interesse per il soldato crocifisso.
In sostanza non vi sarebbe, ad oggi, alcuna prova storica definitiva, anche da parte del governo canadese, che possa confermare l’effettivo avvenimento di quanto stiamo parlando.
Crediamo che, al di là, del fatto storico in sè, vero o falso che sia, il soldato crocifisso ci pone di fronte a numerosi spunti di riflessione sulla guerra e sulla natura umana.
Scultura in bronzo di Francis Derwent Wood intitolata "Canada's Golgotha" realizzata per ricordare la vicenda del soldato crocifisso |
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